La transizione green porterà all’ambiente dei vantaggi ma lo stesso non si può dire delle tasche dei cittadini; ecco la novità delle tasse.
L’Europa ha deciso da tempo di passare alle energie rinnovabili e di abbandonare del tutto l’utilizzo di quelle fossili; per raggiungere gli obiettivi prefissati ci vorranno alcuni anni ma si è già delineato il percorso, quindi Stati Membri e cittadini hanno iniziato di fatto la transizione green. Questo significa, per famiglie e imprese, sostituire le caldaie a gas con altri impianti più sostenibili, come il Pellet, e di installare pannelli fotovoltaici per auto-produrre energia pulita.
Il costo di questo cambiamento radicale di consumi di energia si sta riversando sulle famiglie e imprese stesse, e gli investimenti non sono propriamente economici: in media, per un nucleo familiare standard per far diventare la casa sostenibile si spendono dai 10 mila euro in su .
Anche se esistono incentivi per le famiglie meno abbienti, come il Reddito Energetico, o sgravi fiscali per passare all’energia verde, c’è da dire che la transizione non sarà indolore, ma oltre a questo arriva una notizia che farà preoccupare ancora di più i cittadini. Si parla di una nuova tassa, e riguarda proprio l’auto-produzione di energia.
Hai installato i pannelli fotovoltaici? Il risparmio promesso è ancora lontano, devi pagare una nuova tassa
Pur di salvare l’ambiente, cittadini e imprese stanno investendo molto nel passaggio a impianti che producono energia sostenibile. Oltre alla spesa iniziale, però, ne sono previste altre e non parliamo di quelle inerenti alla manutenzione degli impianti stessi.
Chi ha installato dei pannelli fotovoltaici sa che l’energia prodotta può essere utilizzata per il fabbisogno quotidiano, ma può capitare che l’impianto ne produca in eccesso. L’energia che “avanza” viene ceduta in cambio di una quota di denaro. In pratica, si può vendere energia, proprio come fanno gli attuali fornitori. Ebbene i proventi di questa vendita, seppur effettuati saltuariamente, sono soggetti a tassazione.
Più in particolare ci riferiamo alle CER (Comunità energetiche rinnovabili); quando queste producono energia non utilizzata per l’autoconsumo, quindi in eccesso, ricevono proventi dal GSE (Gestore dei servizi energetici). Di conseguenza, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, “i proventi derivanti dalla vendita di energia concorrono a formare la base imponibile ai fini IRES, essendo gli stessi riconducibili allo svolgimento di attività commerciale, sebbene effettuata in forma non abituale“. Tali proventi, secondo le normative attuali, vanno dichiarati nel Modello 730 o nel Modello dichiarazione Persone Fisiche e saranno soggetti a tassazione, la medesima prevista appunto per i redditi diversi.
Non da ultimo, non dobbiamo dimenticare che la transizione green comporta – e comporterà – tasse indirette. L’ultima novità in questo senso, ma è solo una delle tante, è data dai rincari dei prezzi dei voli aerei: le compagnie, dovendo utilizzare carburante green subiranno un aumento dei costi, che spalmeranno di fatto sui viaggiatori.