Il turismo di quest’anno segue un nuovo trend: viaggio alla scoperta delle proprie radici, da cosa nasce e come si porta avanti l’avventura
Di anno in anno sono sempre i social a dare i maggiori spunti per un viaggio epico da ricordare. Le persone seguono travelblogger che possano suggerirgli l’itinerario migliore, già diviso a tappe, e questo perché un tempo viaggiare significava iniziare a programmare il viaggio già un anno prima, con cartine in mano, ricerche su internet e tanti appunti. C’è ancora chi preferisce seguire il metodo tradizionale, ma ci sono anche altrettante persone che preferiscono seguire le indicazioni degli influencer di viaggi per risparmiare tutto il tempo di preparazione delle mete, facendosi suggerire direttamente dall’account social che seguono assiduamente.
Da una parte si può quindi ammettere che i trend dei social hanno fatto sì che le persone potessero viaggiare in modo più semplice e quindi fossero anche più spronate a spostarsi, dall’altra parte, il male dei trend sta nel fatto che alcuni luoghi vengono completamente assaliti dal turismo di massa proprio come per esempio sta succedendo a Santorini: 11mila persone attraccate sull’isola in un solo giorno.
Le foto esilaranti mostrano le strade delle città stracolme di persone come all’interno di uno stadio per un concerto, che cercando di fare la foto nel punto più alto possibile per evitare di ritrovarsi uno scatto in mezzo alla calca. Sorvolando i pro e i contro di queste nuove dinamiche social, c’è da dire che quest’anno ha fatto breccia nel cuore di viaggiatori e non un nuovo trend: andare alla scoperta delle proprie radici seguendo le indicazioni del proprio albero genealogico. Ma vediamo come funziona.
Questa tipologia di viaggio prevede prima una lunga parte di ricerca sulla propria famiglia: le origini dei propri avi, i vari spostamenti negli anni: più sono i trasferimenti e più ovviamente il viaggio sarà lungo. In sostanza, l’idea è quella di ricostruire il viaggio dei luoghi vissuti dalla propria famiglia, magari colorati dai loro discorsi su negozi che non esistono più, piazze e luoghi da visitare. In questo modo il viaggio diventa una riconciliazione con le proprie radici, ritrovare la strada dei propri geni. Questo può includere la visita di archivi, chiese, cimiteri, residenze storiche, e persino il ritrovamento di parenti ancora vivi.
In questi ultimi anni il trend sta acquistando molta popolarità soprattutto grazie poi alla condivisione delle tappe sui social: avvicinano molto pubblico, soprattutto su TikTok perché le persone si appassionano alle storie familiari. Tra i vari perché del trend, sicuramente anche la connessione emotiva: a volte crescendo si sente il bisogno di comprendere la propria identità e per farlo c’è bisogno di una riconnessione con il proprio nucleo familiare, e i luoghi dove ha vissuto. Inoltre c’è anche una base educativa: il turismo genealogico offre la possibilità di imparare di più sulla storia dei luoghi, insomma un turismo ben diverso da quello del primo volo per Ibiza.
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