Alcune categorie di lavoratori possono ricevere 500 euro in più sulla busta paga: quali sono i requisiti per ottenerli.
Beneficiare di un extra importo mensile da 500 euro erogato direttamente in busta paga, di quuesti tempi potrebbe sembrare pura utopia ma si tratta, invece, di una misura reale e concreta pensata per consentire ad alcune categorie di lavoratori di poter ottenere un importo aggiuntivo. Con gli stipendi erosi dal caro vita e dall’inflazione somme di questo tipo possono, del resto, rappresentare una vera e propria boccata d’ossigeno.
Ed è per tale motivo che il Governo ha deciso di approvare il bonus che verrà applicato a partire dalla busta paga di settembre 2024 e fino al prossimo 31 dicembre 2025. Scopriamo i dettagli di questo aiuto economico inserito all’interno del Decreto Coesione, contenente diverse misure agevolative rivolte a specifiche categorie di lavoratori.
Bonus in busta paga di 500 euro: di cosa si tratta e come ottenerlo
L’obiettivo del bonus è duplice: da un lato, come anticipavamo, si vuole venire in aiuto delle categorie di lavoratori con gli stipendi più bassi, ma dall’altro si punta anche ad incentivare le assunzioni. L’agevolazione ha infatti l’obiettivo di andare ad alleggerire il carico fiscale consentendo di ottenere l’esonero totale dei contributi previdenziali da versare mensilmente. Si tratta dunque di una forma di aiuto indiretta, che spetta in seguito alla decontributizione: ma chi sono i beneficiari?
Ebbene possono sfruttare questo benefit tradotto in buste paghe più elevate sia i lavoratori giovani che le lavoratrici donne in condizione di svantaggio, fino ai lavoratori delle regioni meridionali del Paese. Il bonus è, nello specifico, pensato per i neo assunti andando poi ad estendersi ad alcune categorie ad hoc.
E la sua particolarità è quella di costituire una misura strutturale ovvero applicata mensilmente per oltre un anno, e, dunque, non una tantum. Nello specifico esso spetta agli under 35 neoassunti e mai occupati a tempo indeterminato. I datori di lavoro dovranno dunque inserire in azienda personale non dirigenziale con un contratto lavorativo subordinato a tempo indeterminato.
In alternativa, trasformare il contratto di lavoro subordinato già in essere da tempo determinato a indeterminato. A quel punto si avrà diritto al bonus per un periodo massimo di 24 mesi beneficiando dell’esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali. Attenzione però: dal bonus restano esclusi i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato.