Un nuovo bonus pensato per le donne lavoratrici sta facendo già molto discutere: come richiederlo e cosa serve.
Prima di presentare la domanda, è consigliabile verificare attentamente i requisiti e assicurarsi di avere tutta la documentazione necessaria, come la documentazione relativa ai contributi versati. Una volta presentata la domanda, l’INPS procederà con la verifica dei requisiti e comunicherà l’esito alla lavoratrice.
L’Opzione Donna è uno strumento previdenziale pensato per le lavoratrici che desiderano andare in pensione anticipatamente. Introdotta nel 2004, questa misura è stata prorogata e modificata diverse volte nel corso degli anni. Per il 2024, sono state apportate alcune modifiche significative che è importante conoscere.
Nuovo beneficio per le lavoratrici: quando spetta
Per poter accedere all’Opzione Donna nel 2024, le lavoratrici devono soddisfare specifici requisiti di età e contribuzione. In particolare, le lavoratrici dipendenti devono avere almeno 58 anni di età, mentre le lavoratrici autonome devono avere almeno 59 anni. Entrambe le categorie devono aver maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023. Questi requisiti sono stati introdotti per garantire una maggiore equità nel sistema previdenziale e per permettere alle lavoratrici di uscire dal mondo del lavoro senza dover attendere l’età pensionabile ordinaria.
Un altro requisito fondamentale è che le lavoratrici devono aver cessato l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda di pensionamento. Questo significa che non possono essere ancora impiegate o svolgere attività lavorative al momento della richiesta. Tuttavia, una volta ottenuta la pensione, non ci sono restrizioni sul ritorno al lavoro.
Uno degli aspetti più discussi dell’Opzione Donna riguarda gli importi della pensione. A differenza del calcolo pensionistico ordinario, che può includere una componente retributiva, l’Opzione Donna prevede un calcolo interamente contributivo. Questo significa che l’importo della pensione sarà determinato esclusivamente sulla base dei contributi versati nel corso della carriera lavorativa.
Il calcolo contributivo tende a essere meno vantaggioso rispetto a quello retributivo, soprattutto per chi ha avuto una carriera lavorativa con redditi più elevati o una crescita salariale significativa. Pertanto, le lavoratrici che scelgono l’Opzione Donna devono essere consapevoli che l’importo della loro pensione potrebbe risultare inferiore rispetto a quello che avrebbero ottenuto con il sistema retributivo o con il pensionamento ordinario.
Tuttavia, l’Opzione Donna offre il vantaggio di poter andare in pensione prima rispetto all’età pensionabile ordinaria, permettendo così alle lavoratrici di godere di un periodo di riposo anticipato. Questo può essere particolarmente vantaggioso per chi ha svolto lavori usuranti o desidera dedicarsi ad altre attività.
La procedura per presentare la domanda di pensionamento con l’Opzione Donna è relativamente semplice, ma richiede attenzione ai dettagli. Le lavoratrici interessate devono presentare la domanda all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’ente. È possibile utilizzare il sito web dell’INPS, il Contact Center o rivolgersi a un patronato che possa assistere nella compilazione e presentazione della domanda.
L’Opzione Donna rappresenta una soluzione interessante per molte lavoratrici che desiderano anticipare il pensionamento. Tuttavia, è importante valutare attentamente i pro e i contro di questa scelta, in particolare per quanto riguarda l’importo della pensione. Le lavoratrici devono essere consapevoli che il calcolo contributivo potrebbe comportare una riduzione dell’importo pensionistico rispetto al sistema retributivo.