Non serve il condono o la sanatoria, con questa strategia (legale) dici addio a debiti e Fisco

Come annullare le cartelle esattoriali senza attendere le sanatorie. Ecco una mini guida, ma affidatevi sempre ai professionisti del settore

Molti contribuenti italiani si trovano spesso a fronteggiare il problema delle cartelle esattoriali, un peso significativo che grava sulle spalle di chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. È comprensibile, quindi, che l’attesa per eventuali sanatorie, condoni o rottamazioni sia sempre molto alta. Tuttavia, non tutti sanno che esistono metodi alternativi per annullare le cartelle esattoriali, senza dover necessariamente attendere le decisioni del governo in merito alla legge di Bilancio.

Addio debiti Fisco
Debiti col Fisco? Come muoversi – (ilmaggiodeilibri.it)

Le sanatorie e i condoni fiscali sono strumenti che il governo può utilizzare per alleggerire il carico fiscale sui contribuenti in difficoltà, offrendo la possibilità di saldare i debiti a condizioni agevolate. Tuttavia, questi strumenti non sono sempre disponibili e, nel frattempo, le cartelle esattoriali possono continuare a generare ansia e preoccupazione. Ecco perché è importante conoscere le alternative legali già esistenti che consentono di sospendere o addirittura annullare le richieste di pagamento.

Uno degli strumenti più efficaci è la sospensione della riscossione, prevista dalla Legge numero 228 del 24 dicembre 2012, conosciuta anche come legge di Stabilità 2012. Questa norma concede ai contribuenti la possibilità di presentare un’istanza di sospensione entro 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale. È un diritto poco conosciuto ma estremamente utile, che permette di congelare la situazione debitoria in attesa di ulteriori verifiche.

Come presentare l’istanza di sospensione

Per presentare l’istanza, il contribuente deve motivare la richiesta di sospensione, allegando la documentazione necessaria. Tra i motivi accettabili per richiedere la sospensione ci sono la prescrizione del debito, il pagamento già effettuato, uno sgravio emesso dall’Ente pubblico creditore, o una sentenza favorevole da parte di un giudice. In pratica, qualsiasi causa che renda illegittima la pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione può essere utilizzata come base per presentare l’istanza.

Debiti Fisco istanza di sospensione
Debiti col Fisco: come presentare istanza di sospensione – (ilmaggiodeilibri.it)

Una volta presentata l’istanza, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha a sua volta dei termini da rispettare: entro 10 giorni dal ricevimento dell’istanza, deve comunicare all’Ente pubblico creditore le motivazioni del contribuente. Quest’ultimo ha poi l’onere di rispondere entro 220 giorni. Se l’Ente non risponde entro questo termine, il contribuente può considerare il debito come non più dovuto. Questo termine perentorio rappresenta una sorta di paracadute per chi si trova in difficoltà economiche, offrendo una via d’uscita quando le risposte tardano ad arrivare.

Nel caso in cui l’Ente creditore accetti le motivazioni del contribuente, il debito viene cancellato, e l’Agenzia delle Entrate Riscossione viene informata che nulla è più dovuto. Se invece l’istanza viene rigettata, il contribuente sarà tenuto a saldare il debito, e l’Agenzia proseguirà con la riscossione.

Questo meccanismo rappresenta un’opportunità concreta per chi si trova in difficoltà con i pagamenti, offrendo una via legale per risolvere situazioni debitorie senza dover attendere interventi straordinari del governo. È pertanto importante che i contribuenti siano informati su queste possibilità e che valutino attentamente la loro situazione per decidere quale strada intraprendere. In un contesto economico in cui le incertezze sono molte, poter contare su strumenti di tutela già esistenti rappresenta una risorsa non trascurabile.

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