Approvato: ai lavoratori 8.260 euro in busta paga, famiglie italiane potranno cambiare vita

La manovra fiscale 2025 ha approvato il nuovo taglio al cuneo fiscale: ai lavoratori spettano 8260 euro in busta paga. Le prime reazioni. 

L’approvazione del nuovo DDL del Bilancio 2025 da parte del Consiglio dei ministri non ha deluso le aspettative. A parte alcune critiche da parte dei vertici dell’opposizione che non hanno condiviso delle decisioni, il governo è soddisfatto del risultato ottenuto. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha difeso l’operato del suo ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e del suo staff. Ma quale sono le novità apportate?  Soldi busta paga

Soldi, aumenti in busta paga-foto pixabay- ilmaggiodeilibri.itTra le direttive maggiormente criticate quella che riguarda le detrazioni dei figli a carico. Sono stati infatti imposti dei limiti di età, che vanno dai 21 ai 30 anni, limiti oggi non previsti. In tal modo al compimento dei 30 anni le spese dei figli non saranno più detraibili. Un dato rilevante che potrebbe pesare sulle famiglia con più figli.  Inoltre sono state introdotto le percentuali di deduzione, che variano a seconda del reddito famigliare e della composizione del nucleo.

Diversamente non ha deluso la conferma del taglio del nucleo fiscale in busta paga. Bonus che sarà in vigore per i prossimi 5 anni e che ha assunto una forma maggiormente strutturale. Inoltre il taglio è da considerare non contributivo. Il valore complessivo della misura si aggira intorno al valore complessivo di 8.260 euro l’anno. Una misura che non può non essere accolta con entusiasmo dai lavoratori.

Manovra fiscale 2025: il bonus in busta paga

C’è da dire che lo sgravio contributivo è stato confermato solamente per gli incapienti, coloro che per non pagano un Irpef sufficiente per effetto delle detrazioni, di conseguenza non potrebbero godere del bonus. Si tratta di coloro che hanno un reddito che non supera i 20 mila euro.

Più soldi in busta paga
Riforma fiscale meno tasse-foto pixabay- ilmaggiodeilibri.it

L’altra buona notizia è l’estensione del bonus ai redditi fino a 40.000 euro. Un’estensione valutata in modo parziale e destinata a tutelare i lavoratori. Oggi se i dipendenti guadagnano un solo euro in più, seppur riconosciuto dal datore di lavoro, rischiano di perdere il bonus, con l’estensione è stata regolamentata questa situazione.

Infine il bonus mamme, ossia lo sgravio contributivo fino a un massimo di 3.000 euro l’anno per le madri lavoratrici che hanno tre figli, non sarà esteso a quelle con due. Sulla misura a quanto pare il governo non è intervenuto, e questo comporta la possibilità che le madri con due figli rischiano nel 2025 di avere uno stipendio più basso. Per avere la conferma ufficiale di tutte le riforme apportate e degli interventi fiscali voluti dal Governo occorre tuttavia attendere la pubblicazione della manovra.

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