Pensioni, attento a questi requisiti o ci andrai con anni di ritardo: come verificarli subito

Il sistema pensionistico italiano è tra i più complessi al mondo: una guida per comprendere i requisiti nascosti. Attenzione agli errori

Il sistema pensionistico italiano è un argomento complesso e ricco di sfaccettature, che spesso mette in difficoltà i lavoratori nel pianificare la propria uscita dal mercato del lavoro. Al di là dei requisiti più noti come l’età anagrafica e il numero di anni di contributi, esistono condizioni meno conosciute che possono ritardare l’accesso alla pensione. Comprendere questi requisiti “nascosti” è fondamentale per evitare sorprese indesiderate alla fine della carriera.

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Il sistema pensionistico italiano, tra i più complessi al mondo – (ilmaggiodeilibri.it)

Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso sentenze che hanno cambiato il panorama del conteggio dei contributi figurativi, dichiarando che possono essere inclusi nel calcolo per la pensione anticipata. Questo potrebbe aprire nuove possibilità per molti lavoratori che si trovavano a un passo dalla pensione ma non soddisfacevano il requisito dei contributi effettivi.

Queste normative complesse di cui vi parleremo di qui a breve e le restrizioni sui contributi effettivi e figurativi richiedono un’attenzione particolare nella pianificazione della pensione. È essenziale che i lavoratori conoscano in dettaglio i requisiti specifici delle diverse opzioni pensionistiche per evitare ritardi indesiderati. La consulenza di un esperto previdenziale può essere un valido aiuto per navigare in questo intricato sistema e prendere decisioni ben informate. Inoltre, rimanere aggiornati su eventuali modifiche legislative è fondamentale per adattarsi tempestivamente alle nuove normative e ottimizzare la propria strategia di pensionamento.

I requisiti “nascosti”

Iniziamo con il requisito anagrafico e contributivo standard per la pensione di vecchiaia. Esso prevede il raggiungimento dei 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, per coloro che non hanno iniziato a versare contributi prima del 1996, esiste un ulteriore vincolo: devono garantire che l’importo della pensione sia almeno pari all’assegno sociale dell’anno di pensionamento. Se l’importo è inferiore, il lavoratore sarà costretto a prolungare l’attività lavorativa per accumulare contributi sufficienti o attendere di compiere 71 anni, quando potrà accedere alla pensione con soli cinque anni di contributi, a patto che siano stati versati dopo il 1995.

Pensioni, requisiti nascosti
Pensioni: guida ai “requisiti nascosti” – (ilmaggiodeilibri.it)

La cosiddetta “pensione di vecchiaia a 71 anni” è riservata a quelli che vengono definiti “lavoratori contributivi puri”. Questi sono individui che hanno iniziato a versare contributi solo dopo il 31 dicembre 1995. Anche una minima parte di contributi versati prima di questa data impedisce l’accesso a questa opzione, limitando quindi la platea di beneficiari.

Esistono poi misure che consentono un pensionamento anticipato, come la quota 41 per lavoratori precoci e la pensione anticipata ordinaria. Entrambe le opzioni si basano esclusivamente sui requisiti contributivi. 41 anni di contributi per la quota 41 e 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi per le donne). Tuttavia, c’è un vincolo: almeno 35 anni devono essere di contributi effettivi, escludendo quelli figurativi derivanti da periodi di disoccupazione o malattia.

Un’altra opzione per anticipare la pensione è la pensione anticipata contributiva, accessibile a chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995. È possibile ritirarsi a 64 anni con almeno 20 anni di contributi. Ma l’importo della pensione deve superare una soglia minima, pari a tre volte l’assegno sociale. Questo criterio si applica a tutti, ma per le donne con figli è previsto un trattamento più favorevole, con soglie ridotte rispettivamente a 2,8 e 2,6 volte l’assegno sociale in presenza di uno o più figli.

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