Agevolazioni fiscali e sconti per studenti universitari in Italia. Ecco tutto quello che c’è da sapere per risparmiare
Il sistema educativo italiano offre una serie di agevolazioni fiscali e sconti per gli studenti universitari, con l’obiettivo di rendere l’istruzione superiore più accessibile e meno gravosa dal punto di vista economico. Queste agevolazioni includono esoneri dalle tasse universitarie, detrazioni fiscali sui canoni di locazione per studenti fuori sede e borse di studio. Scopriamo nel dettaglio come funzionano e chi può beneficiarne.
Le agevolazioni fiscali e le borse di studio per gli studenti universitari rappresentano un importante supporto finanziario per le famiglie italiane. Questi strumenti non solo alleviano il carico economico dell’istruzione superiore. Ma incentivano anche l’accesso all’università, promuovendo l’uguaglianza delle opportunità educative e sostenendo il diritto allo studio. Grazie a tali misure, molti studenti possono affrontare con maggiore serenità il percorso universitario, concentrandosi sul raggiungimento dei propri obiettivi accademici e professionali.
Bonus Università: quello che c’è da sapere
Uno dei principali vantaggi per gli studenti universitari è rappresentato dall’esonero dalle tasse universitarie, noto come Diritto allo Studio Universitario (DSU). Questo beneficio è riservato agli studenti provenienti da famiglie con un basso reddito e che dimostrano un elevato rendimento accademico. Per accedere all’esonero totale, il reddito ISEE deve essere inferiore a 27.726,79 euro, mentre l’ISPE, che misura la situazione patrimoniale equivalente, non deve superare i 60.275,66 euro. In caso di reddito superiore, è previsto un esonero parziale, che varia dall’80% al 10% in base al reddito familiare. L’esonero è mantenuto per il secondo anno accademico a condizione che lo studente abbia acquisito almeno 10 crediti formativi (CFU), e per gli anni successivi con un minimo di 25 CFU.
Le borse di studio rappresentano un’importante risorsa per gli studenti universitari. Per l’anno accademico 2024/2025, gli importi minimi delle borse di studio sono stabiliti in 7.015,97 euro per studenti fuori sede, 4.100,05 euro per studenti pendolari e 2.827,64 euro per studenti in sede. Queste borse sono destinate a coprire parte delle spese di vitto, alloggio e materiale didattico. Inoltre, l’INPS offre borse di studio fino a 2.000 euro per i figli di dipendenti statali. A condizione, però, che abbiano superato tutti gli esami previsti con una media di almeno 24 su 30 o che abbiano conseguito un voto di laurea di almeno 88 su 110.
Per gli studenti universitari fuori sede, esiste la possibilità di detrarre il 19% del canone di locazione fino a un massimo di 2.633 euro all’anno, con una detrazione massima di 500 euro. Agevolazione riservata a coloro che frequentano un’università situata in un comune diverso da quello di residenza, distante almeno 100 km, e in una provincia differente. L’alloggio deve trovarsi nel comune dell’università o in quelli limitrofi. Inoltre, alcuni atenei offrono un bonus affitto specifico, che può arrivare fino a 1.500 euro all’anno, come nel caso dell’Università La Sapienza di Roma. Questo contributo è assegnato tramite una graduatoria basata sull’ISEE e sull’età anagrafica.
Oltre alle agevolazioni sull’affitto, gli studenti possono beneficiare di detrazioni fiscali del 19% sulle spese di iscrizione e frequenza di corsi universitari e post-universitari. Queste detrazioni si applicano alle tasse di immatricolazione e iscrizione, anche per studenti fuori corso, nonché alle tasse per esami di profitto e laurea. Per gli studenti iscritti a corsi di dottorato, specializzazione e master universitari di primo e secondo livello, gli importi massimi detraibili variano in base all’area geografica: 3.900 euro al Nord, 3.100 euro al Centro e 2.900 euro al Sud e nelle isole. Questi importi sono comprensivi della tassa regionale per il diritto allo studio.
Per quanto riguarda le università private non statali, gli importi detraibili sono determinati annualmente e variano in base all’area disciplinare e geografica. Ad esempio, per l’area medica, gli importi massimi sono di 3.900 euro al Nord, 3.100 euro al Centro e 2.900 euro al Sud e nelle isole. Tali cifre tengono conto delle spese specifiche per le diverse discipline e sono soggette a un tetto massimo annuale stabilito dal decreto ministeriale.