Le novità sulle pensioni e la regolarizzazione contributiva in Italia. Ci sono diverse cose nuove sotto il profilo normativo
Le questioni legate alle pensioni e alla regolarizzazione della posizione contributiva rivestono un ruolo di primaria importanza, soprattutto per le partite IVA. Con l’introduzione delle ultime novità normative, l’INPS ha fornito ulteriori chiarimenti attraverso la circolare n. 90 del 4 ottobre 2024, che illustra le modifiche apportate al regime sanzionatorio in caso di omissione ed evasione contributiva.
Tali modifiche, introdotte con il Decreto Legge 2 marzo 2024, n. 19, mirano a incentivare la regolarizzazione del lavoro sommerso, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’INPS, attraverso queste modifiche, intende non solo recuperare le somme dovute, ma anche promuovere una cultura della legalità e dell’adempimento puntuale degli obblighi contributivi.
Tale iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riforme e interventi volti a migliorare il sistema previdenziale italiano, rendendolo più efficiente e in grado di rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Le partite IVA, spesso colpite da incertezze e difficoltà finanziarie, potranno trarre beneficio da queste novità, vedendo ridursi le penalità in caso di ritardi o omissioni. Purché, ovviamente, si adoperino per regolarizzare la loro posizione nei tempi previsti.
Un quadro più flessibile per i contribuenti
Le novità, entrate in vigore dal 1° settembre 2024, offrono un quadro più flessibile per i contribuenti, in particolare per quei lavoratori autonomi e liberi professionisti che spesso si trovano a fronteggiare difficoltà nella gestione degli adempimenti contributivi.
Una delle principali innovazioni riguarda la rimodulazione delle sanzioni civili per omissione contributiva. In passato, il mancato o tardivo pagamento dei contributi comportava sanzioni piuttosto rigide, ma ora il legislatore ha previsto agevolazioni significative per i contribuenti che decidono di regolarizzare spontaneamente le loro posizioni entro un termine di 120 giorni. Se il pagamento avviene entro tale periodo e in un’unica soluzione, non si applica la maggiorazione del 5,5%. Il pagamento può comunque avvenire tramite più versamenti, purché rientrino nel termine stabilito, favorendo così il rapido recupero delle somme dovute e incentivando la regolarizzazione.
Anche in caso di evasione contributiva, le modifiche normative introducono un regime di ravvedimento operoso che prevede riduzioni delle sanzioni. L’evasione, che si configura quando un contribuente non presenta o presenta in modo falso o incompleto le denunce obbligatorie. La sanzione è con un tasso del 30% annuo dei contributi non versati, fino a un massimo del 60% dell’importo dovuto.
Tuttavia, se il contribuente si autodenuncia entro 12 mesi e provvede al pagamento in unica soluzione entro 30 o 90 giorni, le sanzioni possono essere ridotte. Versando entro 30 giorni, la sanzione è pari al tasso di riferimento maggiorato di 5,5 punti. Mentre entro 90 giorni la maggiorazione è di 7,5 punti. È possibile anche optare per una rateazione, a condizione che la richiesta venga presentata entro i termini e il primo versamento sia effettuato entro 30 o 90 giorni. In caso di ritardi o versamenti insufficienti, tuttavia, le sanzioni vengono ricalcolate secondo le misure ordinarie.
Queste disposizioni si applicano alle omissioni ed evasioni contributive relative a periodi successivi al 1° settembre 2024 o attualmente in fase di accertamento. I contribuenti, tra cui lavoratori autonomi e datori di lavoro domestico, devono rispettare le scadenze di pagamento trimestrali. Ma ora hanno la possibilità di usufruire dei benefici del nuovo regime sanzionatorio se regolarizzano tempestivamente le proprie posizioni. Questo approccio mira a creare un sistema più equo e sostenibile, riducendo l’onere delle sanzioni per chi dimostra buona fede e volontà di regolarizzare la propria situazione contributiva.