Lasciare l’eredità ai propri figli è un tema che coinvolge innumerevoli famiglie italiane che ha subito recenti modifiche.
Una delle innovazioni più rilevanti è il sistema di autoliquidazione delle imposte di successione. Questo permette agli eredi di calcolare e versare autonomamente le imposte dovute, senza dover necessariamente fare affidamento su intermediari professionali.
La semplificazione del calcolo delle imposte rappresenta un notevole passo avanti, riducendo sia i tempi che i costi associati alla gestione delle eredità. Gli eredi devono versare l’imposta principale entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione, e in caso di errori, è possibile pagare un’imposta complementare, senza incorrere immediatamente in sanzioni.
Eredità ai figli: cosa dice la nuova legge
Un’altra importante innovazione è l’obbligatorietà della dichiarazione di successione in formato telematico, salvo per i residenti all’estero, che possono utilizzare la raccomandata. Questo cambiamento snellisce notevolmente le procedure burocratiche, eliminando la necessità di presentare documenti cartacei superflui, come gli estratti catastali, e permettendo di gestire l’intero processo attraverso piattaforme online.
Le agevolazioni fiscali per i giovani eredi sono un altro elemento chiave della riforma. Gli eredi sotto i 26 anni possono accedere direttamente ai fondi ereditati per coprire le imposte ipotecarie e catastali, facilitando così la gestione del patrimonio. Questa misura mira a sostenere i giovani, spesso alle prese con situazioni economiche incerte, nel mantenere e gestire le proprietà familiari.
Per quanto riguarda il trasferimento di aziende familiari, il decreto prevede esenzioni fiscali se le quote aziendali vengono trasferite ai discendenti o al coniuge che assumono un ruolo di controllo dell’azienda. Questo controllo deve essere mantenuto per almeno cinque anni, garantendo così una certa stabilità e continuità nella gestione dell’azienda. Questa misura è pensata per incentivare la continuità delle imprese familiari, riducendo gli ostacoli fiscali che spesso accompagnano il passaggio generazionale.
Il decreto introduce anche semplificazioni nella tassazione dei trust, chiarendo che l’imposta è applicata al momento del trasferimento effettivo dei beni ai beneficiari. Questo offre maggiore chiarezza e prevedibilità nella pianificazione patrimoniale, rendendo i trust uno strumento più accessibile e comprensibile per la gestione dei patrimoni complessi.
Le banche svolgono un ruolo cruciale nell’implementazione di queste nuove norme, facilitando l’accesso ai fondi ereditari per il pagamento delle imposte. Sono obbligate a sbloccare rapidamente i fondi necessari, garantendo che gli eredi possano adempiere ai loro obblighi fiscali senza intaccare il proprio patrimonio personale. Inoltre, le banche devono garantire la sicurezza e la trasparenza delle transazioni, implementando rigorosi controlli per prevenire frodi e abusi.
Queste modifiche normative hanno anche implicazioni per i professionisti del settore, come avvocati e commercialisti, che vedono una diminuzione della domanda per i servizi di consulenza tradizionale. Tuttavia, si aprono nuove opportunità nel campo dell’assistenza digitale e delle consulenze mirate per casi più complessi o internazionali, richiedendo un aggiornamento delle competenze verso strumenti e piattaforme digitali avanzate.
Infine, per le istituzioni pubbliche, la digitalizzazione dei processi comporta un’evoluzione verso sistemi più efficienti e trasparenti. L’Agenzia delle Entrate, in particolare, deve adattarsi a gestire un flusso di informazioni sempre maggiore in modo efficace, migliorando la qualità del servizio pubblico e riducendo i tempi di risposta alle richieste da parte degli eredi.
In sintesi, la riforma del 2024 rappresenta un’evoluzione significativa nel sistema delle successioni in Italia, offrendo strumenti più moderni e accessibili per la gestione delle eredità. Queste modifiche mirano a ridurre il carico fiscale e burocratico sugli eredi, incentivando al contempo la continuità delle aziende familiari e l’accesso dei giovani al patrimonio ereditario.