Non sottovalutare mai questi segni perché indicano che non ti ami davvero abbastanza: come riconoscerli per cambiare vita.
L’amore per sé stessi è alla base di una vita equilibrata e appagante, ma non tutti ne siamo sempre consapevoli. Si tratta di un sentimento che va coltivato regolarmente e col quale bisogna entrare in sintonia: solo così possiamo farlo fiorire facendolo diventare stabile nel tempo. Se hai la sensazione quindi di non riuscire a vivere una vita soddisfacente, potresti star trascurando il tuo valore come persona e come individuo.
Nello specifico, sono tre i segni che potrebbero indicare una carenza di autostima o nei casi peggiori addirittura una forma di autosvalutazione: riconoscerli significa iniziare a ragionare non solo su come viviamo con noi stessi, ma anche sul nostro rapporto col mondo che ci circonda.
2+1 segnali che indicano che ti ami poco: comincia volerti bene di più
Ovviamente sono segni generici, giusto per cominciare a riflettere a volte alta su se stessi e il proprio valore. In ogni caso resta fondamentale il sostegno di uno specialista. Ma vediamoli insieme nel dettaglio.
1. Relazioni interpersonali poco appaganti
Se le tue relazioni sono insoddisfacenti, prive di qualità o addirittura frustranti, è possibile che tu non stia mettendo te stesso al primo posto. Quando non ci si ama, è facile accettare rapporti che non rispecchiano i propri bisogni o valori, senza una vera selezione o discriminazione. Che si tratti di amicizie, legami familiari o relazioni sentimentali, spesso ci si accontenta di ciò che capita, anche se non è l’ideale.
Questo perché la mancata percezione del valore di noi stessi ci porta a ritenere di non meritarci nulla di più di quello che ci passa davanti. Accettare ogni tipo di relazione, senza riflettere su ciò che è davvero positivo per sé, è un chiaro segnale di autostima carente. Ragionare sul tipo di rapporti che si vorrebbero o su come poter cambiare quelli attuali è comunque un buon punto di partenza per capirsi meglio.
2. Proiezione negativa sulla società e sul mondo
Un altro segno della poca autostima è la percezione costante che il mondo o la società siano “orribili” o senza speranza. Quando non ci si ama si tende a proiettare verso l’esterno questa insoddisfazione personale, in realtà diretta all’interno, a noi stessi. Questo meccanismo riflette il modo in cui vediamo noi stessi: una percezione negativa di sé ci porta a vedere il mondo in maniera altrettanto negativa.
Al contrario, chi sviluppa una buona autostima tende a impegnarsi per migliorare le cose, anche se non tutto risulta perfetto. Accettare sé stessi e il mondo non vuol dire rendere la realtà perfetta, ma vederla sotto un’ottica diversa, imparare ad apprezzare anche le imperfezioni. Lavorare su di sé, quindi, aiuta a vedere gli aspetti positivi e a contribuire a un cambiamento verso un miglioramento.
3. Trattare i propri sintomi psicologici come nemici
Un terzo segnale di scarsa autostima è l’atteggiamento ostile verso i propri sintomi psicologici, siano essi quasi patologici o naturali risposte all’ambiente. L’ansia, il panico o la depressione vengono visti come ostacoli o debolezze, anziché come segnali importanti da ascoltare e comprendere.
Chi non si ama sé stesso tende spesso a rifiutare questi sintomi, interpretandoli come segno di una mancanza di valore, come qualcosa di rotto. Chi ha una buona autostima al contrario li riconosce, li accetta e li utilizza per comprendere meglio i propri bisogni e correggere la propria direzione. Invece di giudicare l’ansia o il panico come un momento di rottura, si può imparare a usarli come risorse per il proprio benessere.