È un tema che torna frequentemente nella discussione pubblica e privata: il disturbo bipolare. Questo disturbo, che può essere devastante e allo stesso tempo incredibilmente diffuso, interessa un gran numero di persone in Italia, si parla di oltre un milione.
È probabile che le cifre siano sottostimate. La sua storia si intreccia con la vita di artisti e figure storiche, come Michelangelo, Van Gogh, Virginia Woolf, e tanti altri, compresi nomi noti della cultura contemporanea come Mel Gibson e Sting. Ma possiamo raccogliere tutto questo in un racconto dal sapore terapeutico? Scopriamo insieme come Rosario Sorrentino, neurologo esperto, affronta questa sfida con la sua nuova opera “Due di me”.
Rosario Sorrentino ha raccolto la sfida di raccontare il disturbo bipolare in modo umano e toccante con la sua nuova pubblicazione, “Due di me”, edita da Aliberti. La vicenda ruota attorno a Francesca, una giovane donna che vive nel dramma di questo disturbo. Come accade a tante altre persone, anche Francesca è inizialmente riluttante a riconoscere il suo stato di salute. La paura della diagnosi e il rifiuto dell’idea che ci sia qualcosa di “sbagliato” in lei conducono alla messa in atto di strategie di difesa, veri e propri scudi contro la realtà.
L’autore ci invita a camminare passo dopo passo accanto a Francesca nel suo viaggio verso la consapevolezza. Attraverso i suoi occhi, possiamo osservare i continui alti e bassi di questo percorso. Da un lato, viviamo le sue esperienze di pura euforia, che illuminano la vita, ma dall’altro, ci scontriamo con il buio della depressione che rende gli attimi più pesanti e insopportabili. È un viaggio che più volte pone alla protagonista una domanda difficile: è possibile, vivendole, accettare e conviverci?
Le sfide della psiche umana
Il racconto non si limita a un’esplorazione del disturbo bipolare, ma approfondisce anche le strade che Francesca intraprende per cercare la guarigione. Quella della psicoanalisi freudiana, ad esempio, è presentata con un occhio critico. Il neurologo sviscera attentamente i preconcetti e i luoghi comuni associati a problematiche di salute mentale, sottolineando come il mondo della psicologia debba, per il bene dei pazienti, evolversi e abbandonare vecchi schemi.
Ogni passo di Francesca è carico di emozioni ed incertezze. La ricerca di una stabilità che sembra sempre sfuggente consente di dipingere un ritratto complesso e realistico. La protagonista scopre che, accettando il suo disturbo, può finalmente intraprendere un approccio più positivo e costruttivo verso la vita. Attraverso errori, tentativi e disillusioni, il lettore è testimone della trasformazione che deve avvenire dentro di lei. Non si tratta di una strada semplice, né senza ostacoli, ma il messaggio che traspare è di speranza.
Emozioni e ricordi: il potere della memoria
L’estratto pubblicato in anteprima offre un lampo sulle lotte interiori di Francesca. In un passaggio evocativo, si evidenzia quanto i ricordi felici possano apparire lontani nei momenti di grande disagio. La protagonista si confronta con sensazioni che sembrano annebbiare la sua ragione. È una lotta tra la volontà di vivere appieno e il peso schiacciante di una mente tormentata. Qui, Sorrentino gioca con il linguaggio per trasmettere l’intensità del momento.
È come se i ricordi belli, quelli che illuminano le giornate, trovassero difficoltà a emergere. La vita ci insegna a vivere, ma a volte sembra quasi appesa a un filo. Francesca si ritrova a desiderare una rinascita, ma le incertezze la bloccano. La lotta tra le due facce della sua personalità rappresenta un conflitto universale, ricco di sfumature. Nonostante le difficoltà, però, emerge una brama di vita profonda. È un passo cruciale, quello che porta Francesca a cercare la sua strada, nel pieno riconoscimento di entrambi i lati del suo essere.
Un percorso da vivere e scoprire
Il messaggio che “Due di me” porta è chiaro e potente: vi è un modo per affrontare la sofferenza mentale, per navigarla con coraggio. La via scelta da Francesca, lontana dalle pillole che sembrano più un modo per contenere che una vera cura, è una scelta di vita. Nella sua ricerca di significato e connessione, Francesca decide di non lasciare che gli altri decidano per lei, di non farsi imprigionare dalla malattia.
La determinazione è evidente nel suo gesto di rompere con le aspettative familiari e ricercare la propria indipendenza, lavorando e facendo scelte difficili. Questa autenticità fa di “Due di me” non solo un romanzo, ma un vero e proprio scrigno di emozioni. Rosario Sorrentino ci porta a riconoscere che la salute mentale è un viaggio personale, stracolmo di scelte, scoperte e, soprattutto, di umanità. Attraverso i passi di Francesca, ma non solo, il lettore è invitato a riflettere sul valore incomparabile della vita e sul legame indissolubile tra mente e corpo.