Finalmente una buona notizia. Per chi ha figli a carico arriva una maggiorazione sul bonus. Ecco le cifre cui si ha diritto
Il tema del sostegno alle famiglie con figli piccoli è sempre al centro del dibattito pubblico in Italia. Recentemente sono state introdotte alcune modifiche significative riguardanti il Bonus Nido e il Bonus nuove nascite. Questi interventi mirano a alleviare il peso economico che le famiglie devono sostenere per la cura e l’educazione dei propri figli, soprattutto nei primi anni di vita, periodo in cui le spese per l’infanzia possono gravare notevolmente sul bilancio familiare.
Il Bonus Nido è un contributo erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) alle famiglie con bambini sotto i tre anni di età. Questo contributo è destinato a coloro che iscrivono i propri figli a un asilo nido pubblico o privato autorizzato, oppure a famiglie che devono far fronte a spese di assistenza domiciliare per bimbi affetti da gravi patologie croniche certificate. L’importo del bonus è variabile e può oscillare tra i 1.500 e i 3.000 euro all’anno, a seconda dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) minorenni della famiglia. Le famiglie con un ISEE più basso beneficiano di un importo maggiore; in particolare, il massimo contributo è riservato a coloro che non superano i 25.000 euro di reddito.
La maggiorazione
Un cambiamento significativo è l’esclusione dell’Assegno Unico dal calcolo dell’ISEE. Questa modifica, che entrerà in vigore nel 2025, potrebbe portare a un accesso più ampio e a un aumento dell’importo del Bonus Nido per molte famiglie. Infatti, con un reddito familiare dichiarato inferiore, è possibile che più nuclei familiari riescano a ottenere un bonus più elevato, contribuendo così a migliorare il sostegno economico per le famiglie a basso reddito. Questo è un aspetto cruciale da considerare, in quanto le famiglie con redditi più bassi spesso affrontano maggiori difficoltà nel sostenere le spese necessarie per la crescita e l’educazione dei propri figli.
Dal punto di vista economico, il beneficio derivante dal recente aumento del Bonus Nido è stimato essere piuttosto limitato. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, circa 13.400 nuclei familiari beneficeranno di questo incremento, il quale si tradurrà in un rimborso aggiuntivo di 53 euro al mese, considerando un’erogazione media di sette mensilità all’anno. Il costo complessivo per lo Stato di questa operazione si aggira attorno ai 5 milioni di euro, una cifra relativamente modesta rispetto alle necessità di un sostegno più robusto per le famiglie.
Nonostante l’importo aggiuntivo possa sembrare esiguo, è importante considerare il simbolismo di questa modifica. Essa rappresenta un passo verso una maggiore attenzione alle esigenze delle famiglie, in particolare quelle con redditi medio-bassi, che spesso si trovano a dover affrontare costi ingenti per la cura dei propri figli. L’aumento del contributo, seppur limitato, potrebbe dunque essere visto come un segnale di riconoscimento della difficile situazione economica in cui si trovano molte famiglie italiane, e potrebbe servire a stimolare ulteriori interventi di sostegno in futuro.
Parallelamente, il Bonus nuove nascite, destinato a sostenere i genitori con l’arrivo di un nuovo bambino, beneficerà anch’esso dell’esclusione dell’Assegno Unico dal calcolo ISEE. Questo potrebbe consentire a un numero maggiore di famiglie di accedere a questo contributo, oppure di ottenere importi più elevati, contribuendo ulteriormente a un miglioramento delle condizioni economiche per i neogenitori.