I libri rappresentano un ponte tra mondi diversi, e nel contesto della salute e dell’infanzia, assumono un ruolo davvero speciale. L’iniziativa ‘Aiutaci a crescere: regalaci un libro’ promossa dall’Azienda Sanitaria AUSL di Modena ha dimostrato come la generosità dei cittadini possa creare un impatto significativo nella vita dei bambini ricoverati.
Quest’anno, con oltre 1300 libri donati, il progetto, giunto al suo terzo anno, continua a diffondere speranza e conforto.
La campagna che ha riportato l’attenzione sul valore dei libri si è concretizzata in una collaborazione con le librerie ‘Giunti al punto’. Questo legame ha portato a risultati straordinari, con una partecipazione entusiasta da parte della comunità modenese. Non solo gli appassionati di lettura, ma anche tante famiglie e imprese locali hanno accolto l’invito a donare volumi ai reparti pediatrici della città. Tra questi spicca anche l’azienda AD Consulting, che ha contribuito con una generosa donazione di 200 titoli. Quest’anno, il totale dei libri raccolti rappresenta un forte segnale di quanto i modenesi siano uniti nel prendersi cura dei più piccoli, anche in momenti di difficoltà.
La lettura come comfort nei momenti difficili
Francesca Maletti, vice-sindaca di Modena, ha sottolineato l’importanza di offrire un rifugio emotivo attraverso la lettura. Passare del tempo con un libro, far volare l’immaginazione, o semplicemente ascoltare una voce familiare che legge, può davvero significare tanto per i bambini che affrontano il ricovero. Questa iniziativa non è soltanto un gesto di generosità, ma un importante aiuto per lenire la fragilità emotiva dei piccoli pazienti. Stare in ospedale può essere un’esperienza spaventosa, ed è qui che i libri diventano una sorta di cura, una finestra su mondi alternativi che possono donare momenti di gioia e spensieratezza.
L’importanza della lettura nella crescita infantile
Cristina Scacchi, coordinatrice dell’Unità pediatrica, ha evidenziato come incentivare la lettura sia un modo fondamentale per nutrire la creatività dei giovani. “Leggere dovrebbe essere un’azione naturale, come respirare,” ha affermato, lasciando trasparire l’importanza di questo gesto nei processi di crescita e sviluppo. I libri, in questo senso, non sono solo oggetti, ma veicoli di emozioni e condivisione. In un’epoca in cui le tecnologie digitali spesso prendono il sopravvento, è cruciale ridare spazio ai volumi cartacei, che offrono un’interazione più profonda e stimolante.
Un legame fra pubblico e privato che fa la differenza
La storia di questa iniziativa non inizia oggi, ma affonda le sue radici in un progetto che ha preso vita ben 23 anni fa, quando Andrea Spanò ha aperto le porte dell’ospedale di Pavullo ai libri grazie alla campagna ‘Nati per leggere’. La combinazione di sforzi pubblici e privati ha creato un impatto positivo e duraturo, e oggi le librerie ‘Giunti al punto’ continuano a riflettere quanto i cittadini siano sensibili a queste tematiche. Giorgia Zanasi, responsabile del marchio, ha testimoniato l’entusiasmo con cui i clienti hanno accolto l’invito a donare libri, sottolineando come i volumi rappresentino un modo per trasmettere valori fondamentali, come la condivisione e l’emozione.
In questo contesto, i libri non sono solo strumenti di lettura, ma veri e propri alleati nella cura dei piccoli pazienti. Ognuno di essi racchiude la possibilità di un viaggio e una speranza che, anche nei momenti più bui, si possa sempre trovare un po’ di luce.